new landscapes
Accademia Carrara di Belle Arti, Bergamo, 2002 - 2003



Nel 2002 new landscapes avvia un progetto collettivo sulla percezione e l'utilizzo degli spazi urbani degradati della città di Bergamo. L’ambito di studio è costituito dalle infrastrutture dedicate al traffico e dalle loro vicinanze: vuoti urbani, aree inutilizzate, terreni agricoli non ancora edificati.
Dal 2002 al 2003 una serie di incontri aperti alla partecipazione di artisti, architetti, fotografi, grafici e designers hanno prodotto riflessioni e progetti, individuali e collettivi, raccolti dal 4 al 18 luglio 2003 in una esposizione presso l'Accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo, seguita da una serie di azioni e installazioni site-specific nei territori della città.
La mostra ha il suo incipit in un percorso al buio, in cui una sonorizzazione diffonde il rumore di una strada. Successivamente si accede in un piccolo giardino di melograni. Uno strato di terreno ricopre il pavimento. Sulla parete di fondo della sala una grande tavola grafica (6x1m) illustra i progetti del collettivo new landscapes.
Contemporaneamente alla mostra, il collettivo progetta e coordina una serie di attraversamenti, incontri e installazioni site specific lungo l'asse interurbano di Bergamo e l'area metropolitana circostante.
Le azioni collettive intendono esprimere e valorizzare le risorse contenute negli spazi ai margini delle infrastrutture, attraverso azioni temporanee e interventi di carattere ludico che stimolino la percezione di un osservatore distratto. Finalità del progetto è quella di superare i limiti di una dimensione esclusivamente progettuale per diventare esperienza diretta, sperimentando collettivamente una diversa modalità di attraversamento e appropriazione del paesaggio urbano.
 



  Progetti

Leonardo Belladelli, H2On the street, allagamento programmato e controllato.
Ad ore stabilite l'acqua viene immessa sulla strada da speciali feritoie e invade la carreggiata così da indurre fenomeni fino a qualche secondo prima impensabili. Il rallentamento del traffico per evitare l'acqua-planing non sarà solamente un disagio ma anche l'induzione a un nuovo sguardo sul paesaggio urbano fino a quel momento fruito distrattamente. Bagnando le strade si diminuirà inoltre la concentrazione di polveri sottili.

Simone Di Leo, Orizzonte, installazione video
. Una serie di monitor-televisori posti in fila in uno spazio aperto per rappresentare un orizzonte artificiale, linea di demarcazione tra spazio naturale e spazio creato dall'uomo. Una linea parallela all'orizzonte, il cui compito è quello di produrre un contrasto: una riflessione sull'abuso e la carenza di spazi naturali, sull'estraneità dell'uomo urbano rispetto agli spazi naturali, agli orizzonti aperti, alle lunghe visuali, immerso in un'urbanizzazione puramente funzionale, spesso esteticamente sgradevole ma comunque divenuta suo "habitat innaturale". Una fila di televisori proietta immagini in presa diretta del cielo e dell'orizzonte, immagini statiche di orizzonti montani, lacustri, marini, riprese in diretta, occasionalmente inframmezzate da brevi messaggi legati all'inquinamento, alla sicurezza stradale, alle relazioni quotidiane tra le persone di una città.

Luca Ferri, 16 aprile 2003 ore 13.47, azione
. Allestimento di un luogo da cui osservare ed essere osservati. Una fila di sedie sul bordo di una superstrada. Un'azione al confine tra il teatro, l'esibizione, la citazione Dada.

Melania Mortilla, Sentieri imprevisti, pratiche dell’attraversamento urbano.
Spazi di margine, aree interstiziali, terrain vagues; a me piace pensarli come tracce fresche di qualcosa che erano e non sono più, come valvole di sfogo della città che per un momento medita su se stessa e, rinunciando temporaneamente al bisogno di imporre una funzione precisa, si lascia usare. Tra la superstrada, un parco pubblico ed un convento si fa spazio uno dei tanti terrain vague. Un giorno è vuoto e inutilizzato; diventa, una domenica pomeriggio del campionato di calcio, zona di parcheggio; poi zona di pascolo per le pecore. Nella settimana successiva ospita un circo in transito e, nella notte, diventa luogo di ritrovo, come testimoniano i bidoni di latta nei quali si accendono i fuochi. La città contemporanea forma un labirinto dentro il quale è ancora possibile perdersi. Lo spazio urbano si modifica, dilatandosi e contraendosi, quando viene praticato. Il caso scava piste, cunicoli, sentieri nei percorsi ordinari, disegnando mutevoli traiettorie.

Davide Pagliarini, Unità abitativa trasportabile.
Un pallone aerostatico ripiegato nel tetto, da gonfiare all’occorrenza. Un'elica per la produzione di energia eolica. Un collettore solare per la produzione di acqua calda.

Gabriele Rigamonti, Non sono una materia prima!, immagini per affissione pubblica.
L'uomo usa tutto ciò che lo circonda, sembra che tutto ciò che è al mondo sia lì per essere usato dall'uomo, se l'uomo ritiene che gli sia utile. Tutto ciò che risulta utile all'uomo è "materia prima", etichetta assegnata indifferentemente a pezzi di mondo minerale, vegetale, animale. Le immagini per pubblica affissione vogliono invitare a riflettere sul concetto di materia prima. Riflettere sul fatto che le cose prima di essere etichettate dall'uomo come “materia prima” sono una pietra, una pianta, una mucca; e lo sarebbero anche se l'uomo non esistesse. Non sono nel mondo in funzione dell'uomo.
 




   




   



  Azioni

Mono logos in tangenziale
Lettura della e dalla città
Mercoledì 9 luglio ore 21.00
Durata dell'evento: 2 ore

Cibi dismessi fronte mare
Cena allestita in un hotel dismesso
Venerdì 11 luglio ore 19.00
Durata dell'evento: 4 ore

La spiaggia di new landscapes
Allestimento di una spiaggia lungo la tangenziale
Domenica 13 luglio dalle ore 14.00
Durata dell'evento: un pomeriggio

Per cena un piatto
Cena all'aperto con piatti e posate commestibili
Venerdì 18 luglio dalle ore 19.00
Durata dell'evento: 4 ore

Orto metrobotanico
Posa di cinque alberi di melogano in una rotatoria*
Sabato 26 luglio dalle ore 16.00
Durata dell'evento: 5 ore
*Gli alberi di melograno, donati alla città da Vittorio Turla, sono stati rimossi nel 2004.
 



   


   


   


   


  Partecipanti
Veronica Belloli
Francesco Borani
Remo Capitanio
Marco De Trizio
Simone Di Leo
Luca Ferri
Nicola Gardella
Stefano Giavazzi
Annalisa Masoni
Alessandro Masseroli
Melania Mortilla
Davide Pagliarini
Gabriele Rigamonti
Vittorio Turla
Andrea Trussardi
Federico Zecchi
Fabio Zilioli

Progetti
Leonardo Belladelli
Simone di Leo
Luca Ferri
Melania Mortilla
Davide Pagliarini
Gabriele Rigamonti

Azioni
Leonardo Belladelli
Luca Ferri
Alessandro Masseroli
Davide Pagliarini
Gabriele Rigamonti
Vittorio Turla

Progetto grafico
Davide Pagliarini
Gabriele Rigamonti
Vittorio Turla

Audio Car passing
Gabriele Rigamonti
Federico Taiocchi
Vittorio Turla

Ingegnerizzazione audio
Federico Taiocchi

Video new landscapes. Eventi 2003 (colore, 60')
Gabriele Rigamonti
Vittorio Turla

Allestimenti
Leonardo Belladelli
Simone di Leo
Luca Ferri
Alessandro Masseroli
Annamaria Materazzini
Melania Mortilla
Davide Pagliarini
Gabriele Rigamonti
Carla Scorda
Vittorio Turla

In collaborazione con
Accademia Carrara di Belle Arti, Bergamo

Con il sostegno di

Vivai Rota
Dott. Vittorio Turla
Tecnograph

Inaugurazione
4 luglio 2003, ore 18.00