La città paesaggio
1925 - 2015



Il libro
La città paesaggio, qui narrata e rappresentata, è la company town di Dalmine, progettata tra il 1925 e il 1944 dall’architetto Giovanni Greppi (1884-1960) con la coerenza di un disegno unitario portato a compimento in un ventennio.
La storia di Dalmine raccontata in questo libro coincide con gli anni e con l’esperienza che ha vissuto uno dei suoi abitanti, Lucia Betelli, la più anziana tra i testimoni che hanno preso parte a questa ricerca. Questa corrispondenza anagrafica introduce un primo tema che sta sullo sfondo della ricerca: più che un passato da osservare con nostalgia, il racconto che si sviluppa nel libro ed i continui rimandi che testi, oggetti, documenti e disegni aprono nel flusso delle immagini fotografiche, descrive allora un eterno presente. Una dimensione temporale continuamente viva, che si rinnova e che non conosce oblio, quella di una città giardino, contraddistinta dalla straordinaria vegetazione arborea dei suoi quartieri, dalla presenza delle sue architetture monumentali e dal paesaggio naturale del fiume Brembo, un ecosistema ancora oggi preservato e frequentato dalla comunità.
Questo libro intende restituire un ritratto vivo ed inedito dell’immagine contemporanea della città, raccogliendo l’esito di una ricerca etnografica e fotografica condotta tra il 2013 e il 2015. Un libro che è anche un viaggio fotografico, in cui la fotografia permette di planare sui luoghi e sui ricordi e di compiere uno scavo nel tempo, rendendo il tempo visibile eppure sempre diverso, perché sono diversi gli occhi che la osservano. Un viaggio che è un avvicinamento e allo stesso tempo un congedo, vissuto con la leggerezza di un sorvolo.

Le fotografie
Interrogare le cose non ha il solo scopo di mostrarle per come appaiono ai nostri occhi, per la loro evidenza documentale, ma per quello che esse tacciono, per ciò che non ci dicono. Stabilire una relazione con le cose alla ricerca di ciò che si cela al di sotto della loro superficie visibile è allora una tensione verso l'indicibile, verso quelle regioni, ancora esplorabili, rimaste dopo aver sezionato, analizzato e classificato un dato fenomeno.
Nel libro sono pubblicate 59 fotografie inedite da pellicola negativa a colori di medio formato (60x45mm e 60x60mm), prodotte da Davide Pagliarini e Vera Teodori tra il 2013 e il 2015, a cui si aggiungono 36 fotografie d'archivio, in bianco e nero e a colori, raccolte presso gli album di famiglia e gli archivi privati dei testimoni incontrati e presso l'archivio della Fondazione Dalmine. Le fotografie si fanno custodi di storie minime, sono una narrativa del quotidiano. Le fotografie a colori riprese oggi ritraggono i testimoni colti nel loro ambiente domestico o si concentrano sui paesaggi naturali e sui dettagli delle architetture. Le immagini fotografiche sono piccole epifanie: fanno emergere il ricordo profondo di una città e danno forma ad una relazione viva con l'universalità di un paesaggio di cui sono frammenti. Fotografia contemporanea e immagini d'archivio si incontrano sul terreno dell'intimità. Il luogo, la company town di Dalmine, fa sì che questo incontro si compia dando vita a uno scambio di esperienze. Nel libro ciascuna narrazione prosegue nell’altra, formando un mosaico. I diversi rimandi aprono continue finestre nel flusso delle immagini fotografiche e contribuiscono a definire un paesaggio culturale percepito come un tutto, come una unità organica, qualunque sia la soglia da varcare per cominciare ad esplorarlo: una fotografia, un oggetto, un racconto. Ne risulta così un ritratto vivo, che intende raccontare ed offrire una lettura inedita dell'immagine contemporanea della città.

L'atlante botanico
Oltre a mappe e riproduzioni dei disegni architettonici degli anni '20 e '30 custoditi presso gli archivi degli abitanti e della Fondazione Dalmine, il libro ospita un piccolo atlante botanico, costituito da schede illustrate delle specie più rappresentative presenti nella company town e nella valle del basso Brembo.
 


 








































  A cura di
Davide Pagliarini

Con il patrocinio di
Comune di Dalmine / Assessorato alla Cultura
Ordine degli Architetti, PPeC della Provincia di Bergamo
Ateneo di Scienze, Lettere e Arti di Bergamo
Associazione Archivio e Biblioteca Dall'Ovo

Incontri con i testimoni
Davide Pagliarini
Paola Linda Sabatti
Vera Teodori

Fotografie
Davide Pagliarini
Vera Teodori

Note botaniche
Gianluca Agazzi

Testimoni
Sauro Amboni
Franca Arici
Giorgio Baj
Lucia Betelli
Bruno Brizzoleri
Severa Colombo
Stefano Ferrari
Grazia Nava
Evaristo Paris
Lorenzo Pirovano
Mariella Tosoni

Archivi
Giorgio Baj
Lucia Betelli
Fondazione Dalmine
Roberto Fratus
Laura Fiorani
Evaristo Paris
Edy Spreafico
Mariella Tosoni

Editore
Librìa

Collana
Di paesaggio

Diretta da
Franco Zagari

Comitato scientifico
Marcella Aprile
Jordi Bellmunt
Claudio Bertorelli
Renato Bocchi
Gianni Celestini
Daniela Colafranceschi
Fabio Di Carlo
Annalisa Calcagno Maniglio
Gianpiero Donin
Piero Ostilio Rossi
Maurizio Vogliazzo

ISBN
978-88-6764-084-3

Pubblicazione
2016

Formato
165x210mm

Pagine
208, a colori

Immagini
93 fotografie, 25 disegni architettonici e botanici

Carta
Offset 120gr/mq

Lingua
Italiano

Indice
Introduzione
L’inorganico. La città disegnata
Tavole
Il viaggio fotografico. In superficie
L’organico. Un eterno presente
Fotografie
Piccolo atlante botanico. Mondi dentro altri mondi
La valle in pianura. Il basso corso del fiume Brembo
Estate, e ancora estate. La colonia alpina di Castione della Presolana
Dalmine garden city. Il quartiere impiegati Leonardo da Vinci
Ultraleggeri. Mappa dei luoghi e dei ritratti fotografici