Colonia e centro culturale a Silvi
Premio Tercas Architettura XIV edizione, Silvi (Teramo)
2000 / Progetto secondo classificato



E' un progetto denso di sapere architettonico raccontato in una forma di grande eleganza e sensibilità. In particolare la commissione apprezza la definizione dei materiali artificiali e naturali e l'opzione del progetto tutta volta all'attivazione, in Silvi, di un processo evolutivo del paesaggio.
Commissione giudicatrice, Premio Tercas Architettura XIV edizione, Silvi Marina, 2000



Il parco

Il progetto prevede il recupero dell'area costiera di Silvi Marina e la costruzione di un nuovo centro culturale e di una colonia.
Il tessuto urbano di Silvi Marina è caratterizzato da un impianto a maglia ortogonale. Tale impostazione, ripresa all'interno dell'area di progetto come prima traccia planimetrica, genera un parco tematico composto da una sequenza di differenti campiture. Si ottiene così un sistema complesso di episodi eterogenei sotto il profilo dell'impatto visivo, olfattivo e tattile. La moltiplicazione delle esperienze fornisce una componente di imprevedibilità che si contrappone all'ambiente regolare e prevedibile del tessuto urbano.
Due sono le tipologie di campiture: alcune destinate a rimanere invariate nel tempo, altre destinate a subire cambiamenti in relazione alle molteplici esigenze degli utenti. Caratteristica del parco è la sua riconoscibilità, che si mantiene inalterata nel tempo pur lasciando ad alcune campiture la possibilità di modificarsi. I suoli possono variare le loro proprietà senza alterare il carattere unitario dell’intervento.
Le campiture e i movimenti del terreno individuano quattro differenti tipologie dei coni visivi: viste selettive, ampie, filtrate, panoramiche. Le aree piantumate a pini marittimi ed eucalipti creano zone d'ombra, bilanciano volumetricamente gli edifici e costituiscono zone di filtro rispetto alla strada. Dune di sabbia, ondulazioni del terreno, siepi e girasoli impediscono agli edifici di essere percepiti nella loro interezza.
Le essenze arboree presenti sono varietà ricorrenti nel paesaggio mediterraneo: Pinus pinea, Quercus ilex, Eucalyptus globulus, Heliantus annus, Citrus sinensis, Prunus amygdalus, Spartium junceum, Pittosporum tobira, Ligustrum japonicum.
Il parco rimanda ad un paesaggio agricolo inciso da solchi precisi e modellato dal lavoro dell'uomo.
 



 
 


 
 


 
 



  I percorsi

Il sistema dei percorsi principali e secondari, che conducono dall’abitato al mare, asseconda l'ortogonalità della griglia. I percorsi seguono le campiture e avvicinandosi agli edifici ne assecondano le direttrici allineandosi ad essi. Sentieri di formazione spontanea tagliano le campiture suggerendo nuovi percorsi nella natura. La pista di atletica è un elemento flessibile, assumendo sia la funzione di percorso all’interno del parco sia consentendo l’uso per attività sportive occasionali.



Gli edifici


I volumi architettonici, masse omogenee che biancheggiano adagiate tra i cespugli e i prati, si sviluppano ininterrotti avvolti da superfici continue rivestite di intonaco bianco, dal carattere fortemente materico, scabro e screziato. La loro consistenza architettonica rimanda a un’idea di architettura grezza e primitiva, intesa come forma plastica primigenia modellata dall'uomo.
Ritorno alle origini del costruire, alle forme archetipe dell'abitare come risposta fornita dalle civiltà primitive al bisogno di ripararsi e risiedere, attualizzato in funzione delle necessità contemporanee.
 



 
 



  La colonia

La Colonia Marina è contrassegnata da una superficie muraria continua. Piegandosi su se stessa, individua all'esterno uno spazio a corte chiuso su tre lati e aperto verso la spiaggia e ilmare ed all'interno una successione di ambienti che si susseguono senza soluzione di continuità. I cambiamenti di quota, dal livello seminterrato dello spazio gioco allo spazio vetrato dell'atrio, alla superficie sopraelevata della mensa, offrono differenti percezioni del paesaggio.
La copertura è divisa in due aree, una piana pavimentata in legno ad uso terrazza ed una ondulata ad uso pista di pattinaggio.
Le poche aperture sono basse e allungate per cogliere strisce di paesaggio o, più raramente, tagli verticali su piccole porzioni di terra e di cielo.
 


 
 


 
 

 
 

 
 

 
 

 
 



  L'auditorium e il centro culturale

L'edificio esistente è stato interessato da un aumento di volumetria per ospitare la biblioteca, un volume a doppia altezza aperto verso il mare, e la nuova sala mostre. La connessione tra il manufatto esistente e il nuovo auditorium è risolta da un complesso sitema di percorsi e rampe e da una piazza sulla quale si affacciano differenti funzioni pubbliche: bar, auditorium, spazio mostre.
I locali dell'edificio esistente sono stati riadattati per consentire una flessibilità di utilizzo mantenendo al contempo gli elementi caratterizzanti, quali la torre, lo spazio interno della cappella ed il loggiato.
 

 
 

 
 

 
 


 
 


 
 



  Progetto
Remo Capitanio
Davide Pagliarini

Strutture
Studio Testa

Impianti elettrici
Alberto Tarlarini - ELEPRO

Impianti meccanici
Stefano Civettini - CRS impianti

Sistemazioni esterne
Enrico Rota - Vivai Rota

Modello
Remo Capitanio

Fotografie
Davide Pagliarini

Superficie
3.530 mq

Volume
10.278 mc

Strutture
Telai in cemento armato precompresso, solai in laterocemento

Rivestimenti
Linoleum, cemento, ceramica

Organizzazione
Tetraktis
Comune di Silvi Marina (Te)
Provincia di Teramo

Giuria
Antonio Arnaboldi
Piero Albisinni
Roberto Brandi
Gianpiero Cuppini
Gianni Mancinelli
Luigi Santarelli
Franco Zagari